Ana è una giovane borseggiatrice di Milano, nell’intervista di Luca Caglio su Sky TG 24, quando le viene chiesto se abbia mai pensato di cambiare la sua vita e occupazione, riferisce:
Troppo tardi. Adesso dove vado? Ho nove figli. Non so fare niente, sono semianalfabeta. L’unica cosa che mi riesce è rubare. Ma a volte ho i sensi di colpa
Lungi da me difendere un atto di illegalità, ma alcune riflessioni sono dovute.
La mia domanda è cosa avremmo fatto se fossimo nelle sue condizioni, con 9 figli, un marito che non lavora (come da lei riferito) e semianalfabeti? Cosa avremmo fatto se l’unico mondo conosciuto fosse quello della delinquenza?Quali altre scelte avremmo avuto?
Cosa si potrebbe fare ora per migliorare la vita di questa donna e di conseguenza, se non eliminare, almeno ridurre gli illeciti che compie?
Cosa si potrebbe fare per prevenire il reiterarsi di queste situazioni? E’ probabile che lei insegni ai suoi figli come derubare le persone, poiché è l’unica cosa che conosce.
Quanto sarebbe stata diversa la vita di questa donna se avesse avuto accesso all’istruzione come ogni altra persona in Italia, se le fossero stati proposti dei modelli di vita diversi da quelli genitoriali (nel suo coso parla dell’iniziazione al borseggio da parte di una zia), se avesse avuto un supporto della scelta del percorso lavorativo?
Sono domande a cui non so e non posso rispondere, anche perché non è compito mio, ma delle Istituzioni.
Alla fine penso che la maggior parte di noi abbia avuto la fortuna di nascere in contesti accettati dalla società, senza rendersi conto che è solo un caso essere nati in una famiglia rispetto ad un’altra.
Avremmo potuto essere al suo posto.
Eugenia